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Incontro
Noemi durante un'uscita notturna realizzata con la comunità la notte
del giovedì santo.
È
sdraiata su una panchina di cemento, ai piedi della collina del
Bomfim, famoso punto turistico meta di pellegrinaggio per migliaia di
persone ogni anno.
Non
dorme. Veglia. Sola. L'unica donna sola che abbiamo incotrato. Le
donne di solito non stanno mai da sole; sarebbero facile preda di
chiunque volesse abusare di loro, nelle deserte strade notturne della
metropoli tropicale.
Lei
no. Dice che è fuori dai cattivi giri della droga, dell'alcool e
della delinquenza, grazie a Dio. E se qualche malintenzionato si
avvicinasse, si metterebbe a gridare. E poco più in là, nella
stessa piazza, qualcuno c'è, mezzo nascosto sotto gli alberi e a
ridosso del muro.
È
magra, scura, ma con occhi molto vivi e non smorti o "ipnotizzati"
come chi usa sostanze stupefacenti.
Ha
lasciato la casa a 15; da allora ha svolto ogni tipo di lavoro,
sempre senza garanzie.
Ha
una certa cura negli abiti. Accanto a se un grande sacco,
probabilmente con vestiti e due discrete borse da signora.
Avrà
fra i 30 e 40 anni, difficile stabilirlo con precisione.
Come
la maggior parte delle persone che incontriamo, anche lei si confida
e si apre con noi, senza timore, offrendoci le sue pene e i suoi
progetti con semplicità.
Ma
c'è un fatto che mi colpisce tremendamente: alla domanda se abbia
dei figli risponde:
"Sono
incinta".
Io:
"Del primo figlio?" "No, Ne ho avuti altri tre. Ma
sono tutti morti. Tutti su strade sbagliate della droga e della
violenza".
Una
frase buttata lì con una leggerezza raccapricciante. Non riesco più
a dire nulla.
Quali
sentimenti dietro ad un simile esprimersi? Rassegnazione, noncuranza
per evitare di soffrire, senso di colpa più o meno superato
relegando l'avvenimento al passato remoto, fede inattaccabile,
superficialità, freddezza...
Non
lo so. Forse è l'unico modo per sopravvivere a 3 perdite di una
parte di sé. Certamente è una sconfitta per tutti noi, che
certamente non abbiamo dato nulla affinché un'alternativa si
offrisse concretamente a Noemi. O forse non ha saputo cogliere le
possibilità offerte da qualcuno...
So
solo che mi ricorda tanto la samaritana di cui narra il Vangelo di
Giovanni (Gv 4, 5-42): abbandonata 5 volte da 5 uomini, costretta ad
attingere acqua nello ore più calde della giornata per vergogna, ma
in attesa del Messia.
Cosa offre Gesù a questa donna? Una nuova prospettiva di vita: non essere più sfruttata dagli uomini, non più schiava dei sensi (i 5 uomini possono rappresentare i 5 sensi), attingere dall'acqua viva che farà più tornare la sete (che è Gesù stesso) e diventare così donatrice di vita per gli altri (acqua che zampilla per la vita eterna).
Beh, qualcuno potrebbe darci di più?

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